L’importanza dell’ascolto nella crescita degli adolescenti



Durante la pubertà i ragazzi vivono, oltre ai vari cambiamenti fisico-psicologici, un altro passaggio importante: quello dal pediatra al medico di base; passano da ambulatori spesso dotati di giochi, pareti colorate e disegnate, allo studio, più o meno tetro, e serioso di chi li accompagnerà durante la crescita.

Questo passaggio, che avviene in un momento molto delicato, è caratterizzato anche dal cambiamento di approccio col medico curante: si passa da una fase in cui, tipicamente, si veniva accompagnati dal genitore, ad una in cui si instaura un rapporto diretto medico-paziente.

Purtroppo però la diminuzione del numero di medici di base, l’aumento della burocrazia, spesso comporta un approccio molto rapido col paziente, proprio nella fase in cui avrebbe bisogno, invece, di maggiore tempo per porre, a fatica, domande - per via dei temi e dell’imbarazzo provato – e ottenere supporto e risposte.

La medicina orientale invece è sempre stata caratterizzata da una, spesso lunga, fase di ascolto, necessaria insieme alla valutazione energetica, per inquadrare al meglio la persona e trovare per lei il miglior trattamento possibile; ecco perché sempre più spesso i genitori si rivolgono ai terapisti “complementari” accompagnando dagli stessi i propri ragazzə.

Per formazione noi operatori siamo abituati all’ascolto, senza giudizio; i 4 spiriti dello Zen Shiatsu (i cui ideogrammi trovate nella foto ad inizio articolo) “wa”-armonia, “kei”-rispetto, “sei”-purezza e “jaku”-tranquillità sono alla base della pratica; diviene così facile instaurare un dialogo coi ragazzi anche su problemi molto “intimi” e personali, spesso relativi alla sfera sessuale, ai cambiamenti del proprio corpo ed all’accettazione degli stessi.

Se consideriamo poi che non si può ancora parlare di un’educazione sessuale concreta nelle scuole, che spesso parlare di sesso e/o cambiamenti del proprio corpo è ancora un tabù in famiglia, che è ancora più difficile parlare di contraccezione… diviene semplice capire che, spesso, le famiglie non riescono a farsi carico di un’adeguata informazione a riguardo, col rischio che i ragazzi/e (la cui età del primo rapporto si abbassa sempre più) possano avere disturbi dei quali non sanno con chi parlare o, peggio ancora, tenere comportamenti a rischio, ad esempio, per malattie a trasmissione sessuale.

Questa è l’età in cui, il 40% dei ragazzi afferma di non volere o potere affrontare tali argomenti in famiglia; è il motivo per cui nelle valutazioni dei ragazzi/e in tale età, anche se accompagnati dai genitori, dopo un colloquio iniziale con la presenza degli stessi e in cui gli stessi sono parte integrante della valutazione, preferisco poi parlare da solo coi ragazzi, per farli sentire più liberi, per parlare dei loro problemi, per porre tutte le domande che ritengono importanti con la certezza che la loro privacy non verrà mai meno, perché l’incontro di valutazione/trattamento “è un momento in cui sentirsi al sicuro da ogni giudizio con la certezza di essere ascoltati

E poi come ho già spiegato più volte, nello Shiatsu il paziente si chiama “ricevente” perché, al di là di qualsiasi trattamento più o meno efficace, riceve sempre un qualcosa al termine della seduta e non deve “pazientare” come accade per la medicina occidentale.

Quindi se tenete alla salute dei vostri ragazzi/e, al loro benessere psico-fisico, prendete un appuntamento per un incontro di valutazione, crescendo ve ne saranno grati.

Colgo l’occasione per augurare a tuttə voi e famiglie una Pasqua di pace e serenità.


 

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