Le sinechie e la fimosi

 

Prendo spunto da recenti valutazioni e trattamenti per parlarvi dell’argomento di oggi: le sinechie delle piccole labbra e la fimosi.

Premetto subito che sarò un po’ lungo per spiegare bene queste patologie spesso sottovalutate o non ben conosciute ma vi consiglio di leggerlo fino in fondo; inoltre non allegherò alcuna immagine all’articolo onde evitare che venga censurato sui social per via delle zone interessate (censurassero le fake-news e non le foto degli articoli/gruppi di informazione medico/scientifica… ma lasciamo perdere), ma se siete interessate o avete dubbi non esitate a contattarmi per una valutazione.

Prima dell’estate un’amica mi ha interpellato per la valutazione della figlia che, quattordicenne, non ha ancora il ciclo ed è in uno stadio ancora iniziale dello sviluppo. Si era già rivolta al pediatra che l’aveva rassicurata che tutto andava bene, che si trattava solo di un caso di pubertà ritardata. Non contenta ha voluto anche un mio parere “alternativo”, anche perché avendo sofferto moltissimo durante il ciclo voleva evitare che anche la figlia avesse problemi come lei.

Martina (nome di fantasia) è stata molto collaborativa, superato un iniziale momento di imbarazzo, si è poi sciolta prendendo confidenza, rispondendo alle domande e iniziando, a sua volta, a farne riguardo lo sviluppo, la correttezza del proprio aspetto fisico rispetto alle coetanee… lasciando parecchio stupita anche la mamma che, in cuor suo, pensava ancora a lei come “la sua bambina”.

Dopo aver fatto una serie di domande, siamo passati alla valutazione pratica, l’aspetto  confermava ancora la fase iniziale dello sviluppo, sono poi passato a valutare specifici punti su addome e schiena; la mamma mi ha a quel punto confidato che una cosa l'aveva colpita della figlia, pochi giorni prima la stessa le aveva riferito un bruciore a livello intimo e mostrando la parte alla mamma la stessa si era accorta che i genitali esterni apparivano normali ma, separando le grandi labbra, mancava la vagina! 😱

Due erano le possibili cause di quanto riscontrato:
1. Una sinechia delle piccole labbra, consiste nella “fusione” delle labbra (in realtà un’aderenza delle stesse) che si verifica in molte bambine (dai 6 mesi ai 7-8 anni) e che si risolve, solitamente, spontaneamente con l’età; un segno caratteristico di tale patologia è la presenza di un rafe mediano lungo la linea di unione delle stesse.
Una volta veniva trattata mediante la separazione forzata delle labbra con conseguente trauma della bambina per via anche del dolore (e le successive recidive), oggi se la chiusura non è totale, se non c’è ristagno di urina che causa infiammazioni e infezioni a livello urinario o vaginale, si preferisce attendere limitandosi, nei casi particolari, a tecniche apposite di massaggio (e qui la medicina cinese ha millenni di esperienza alle spalle), all’uso di apposite creme con estrogeni che “simulano” lo sviluppo puberale durante il quale le labbra si separano per effetto degli ormoni prodotti dal corpo in tale periodo arrivando, solo prima del menarca, all’eventuale intervento. Occorre anche dire che, spesso, dopo aver risolto la sinechia, ci sono parecchi casi di recidiva, ecco perché è necessario rivalutare costantemente l’andamento dello sviluppo.

2. Una sindrome di Rokitansky (MRKH), una rara malformazione (1 caso ogni 4/5000 nati) nella quale c’è un’agenesia della vagina (in sostanza è mancante), solitamente insieme all’utero, mentre sono presenti le ovaie. In tale sindrome il rafe è assente ed è necessario un intervento chirurgico per poter ricreare la vagina, resta il fatto che la ragazza non potrà mai avere figli se non tramite maternità surrogata (procedura vietata in Italia) e pertanto è necessario un percorso molto delicato per tale patologia con l’intervento di diversi specialisti (ginecologo, psicologo…).

Ho quindi consigliato alla mamma di contattare la pediatra e far visitare accuratamente la figlia in quanto, in questo caso, non c’era apparentemente alcuna evidenza di rafe e tutto  faceva propendere per la sindrome MRKH; in attesa della visita della pediatra abbiamo iniziato un ciclo di massaggi appositi che però non hanno dato alcun risultato, nel contempo anche la terapia a base di estrogeni consigliata dalla pediatra non ha portato ad alcun risultato, pertanto, come sospettavo sin dall’inizio, la ragazzina è stata affidata ad un ginecologo pediatrico che la seguirà, durante lo sviluppo per decidere quando sarà necessario effettuare l’intervento.

Nel contempo un’altra amica mi ha chiamato, preoccupata, in quanto il bambino di 10 anni lamentava spesso dolore e bruciore al “pisellino”; esami delle urine e una visita dal pediatra avevano escluso problemi.

La mamma si è rivolta a me chiedendomi se con la medicina cinese si poteva fare qualcosa. Durante il colloquio con Martino (che fantasia coi nomi è 😉) lo stesso si è confidato che aveva iniziato ad avere dolore quando “il pisellino gli diventava più duro”, non si scopriva completamente la “testa” dello stesso e gli faceva male. Si tratta in questo caso di una fimosi (un restringimento del prepuzio), da non confondere con un’aderenza balano-prepuziale (che normalmente si risolve da sola o va trattata in altro modo). 

Ho mandato la mamma da un urologo pediatrico che ha spiegato a lui ed alla mamma come fare una ginnastica apposita spiegando che doveva essere molto graduale, fatta dal bimbo perché provando dolore era l’unico che poteva capire fin dove spingersi e quando fermarsi, applicando un gel lubrificante e ripetendo più volte al giorno tale “ginnastica”. Nel giro di poche settimane il problema è stato risolto.

La causa di tale problema spesso è l’errata convinzione che, da piccolini, ai maschietti, sia necessario fare la ginnastica prepuziale per scoprire la testa del pene e poterlo così pulire meglio; ma questa manovra oltre che inutile (la separazione avviene per gradi con l’età), può causare delle micro-cicatrici che possono a loro volta portare all’incollamento del prepuzio sul glande ottenendo così l’effetto contrario a quanto desiderato.
Anche in questo caso ci possono essere differenti presentazioni della problematica che possono essere risolte in modo differente ed in età differenti; se non ci sono disturbi quali infiammazioni, balaniti… si può attendere, per alcuni specialisti anche fino ai 15-16 anni, altrimenti si iniziano degli interventi che vanno dalle creme cortisoniche, eventualmente associate ad apposita ginnastica, all’intervento di scollamento, o di fimosi, fino ad arrivare alla circoncisione.

Perché vi ho parlato di questi casi? Perché la Medicina Cinese deriva da quella Taoista nella quale tutti gli aspetti connessi allo sviluppo ed attività sessuale sono tenuti in grande considerazione e trattati opportunamente.

Ecco perché, spesso vi consiglio di fare un incontro di valutazione pre-puberale dei vostri figli/e, per evidenziare problemi che spesso anche i pediatri non valutano saltando, durante le visite di routine (bilanci di salute) l’esame dei genitali dalle visite di controllo, rischiando così di causare problemi seri in età adulta che possono essere traumatizzanti da un punto di vista psicologico (il ragazzo/la ragazza prendendo consapevolezza del proprio corpo ritiene di essere “diverso”), ma anche fisico (basti pensare alla ritenzione dei testicoli, al varicocele, all’imene imperforato, ai dolori del ciclo che possono sottintendere un’endometriosi…), che possono portare anche ad infertilità in età adulta o richiedere per tempo debito l’intervento di opportuni specialisti.

Come sempre resto a disposizione per eventuali consulti e incontri di valutazione, ricordatevi, “prevenire è meglio che curare”

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