Empatia

Nei trattamenti orientali l’empatia riveste particolare importanza: il dizionario definisce tale termine come “la capacità di capire lo stato d’animo altrui qualsiasi esso sia”, quindi “sentire dentro” pur evitando il coinvolgimento emotivo.

Ricordo che al Master in Zen Shiatsu il mio maestro aveva insistito tanto sullo sviluppo di tale sensibilità che permette di instaurare col ricevente un contatto “i shin den shin” ossia “da cuore a cuore”, una forma di comunicazione interpersonale attraverso una comprensione reciproca non pronunciata.

L’esperienza mi ha insegnato che spesso le mani sono in grado di sentire ancor più di quanto non lo faccia il ricevente esprimendo i propri disagi perché nel contatto con le mani, alla ricerca dello squilibrio energetico, non c’è il filtro imposto dalla parte razionale del cervello che, spesso per proteggere la persona che stiamo trattando, non le fa dire tutto quello di cui soffre, le cause dietro tale disagio…

Spesso mi è capitato di vedere facce sbigottite nei riceventi, molte volte accompagnate da un pianto liberatorio, quando, dopo aver fatto la valutazione energetica, ritrovavano descritto nei particolari il loro vissuto, vicino o lontano, che provocava in loro i disturbi per i quali erano venuti da me.

La sensibilità nel contatto è una cosa che non può essere insegnata a livello teorico, richiede tanta, tanta, pratica ed ascolto; soprattutto occorre esercitarsi nel “non giudizio” che per noi occidentali è veramente difficile da attuare.

Nel momento in cui il praticante si pone nella fase di ascolto ed accoglienza del ricevente, prima di iniziare qualunque valutazione, affinché la stessa sia corretta, deve mettere in pratica “i 4 pilastri” che sono alla base non solo dello Shiatsu, ma dell’intera filosofia di vita orientale: “WA KEI SEI JAKU” – “Armonia Rispetto Purezza Realizzazione”, solo rispettandoli tutti potrà entrare veramente in empatia col ricevente ed aiutarlo, se non a risolvere, quantomeno ad alleviare i propri problemi.

Gassho 🙏🏻