Ci sono pochissime cose che lo Shiatsuka può fare per la salute del ricevente...

"ma ci sono moltissime cose che il ricevente Shiatsu può fare per la propria salute con l’aiuto dello Shiatsuka

Ciao a tutti, visto che siamo, nuovamente, in zona rossa, ed avrete più tempo libero per dedicarvi alla lettura, oggi vi parlo di un trattamento, fatto oltre 10 anni fa, su un ricevente, che aveva dato ottimi risultati.

Una ragazza che era venuta da me per vari trattamenti, mi segnala il caso di un amico che aveva avuto alcuni ictus anni prima e che, nonostante le ottime cure prestate, continuava ad avere problemi di parola, deambulazione e riposo.

Ci siamo accordati ed è venuto da me insieme alla moglie; sinceramente ero molto scettico sul fatto che avrei potuto fare qualcosa, dopotutto era stato visto dai migliori specialisti e tutti ormai si erano arresi all’evidenza che le sue condizioni non sarebbero migliorate, ma mi era tornato alla mente quanto mi diceva un mio insegnante durante il corso di Shiatsu: “La gente si rivolgerà a voi dopo che tutto il resto avrà fallito”.

Al suo arrivo la prima cosa che mi ha colpito è che lo stesso, una volta sdraiato era molto contratto: teneva le ginocchia flesse quasi a 90°, la postura del collo richiedeva almeno due cuscini per poterci appoggiare la testa mentre era sdraiato; a livello degli arti superiori si notava una contrattura delle mani che teneva sempre serrate, una in particolare. Anche a livello di parola, come già riportato, aveva veramente tanti problemi: praticamente non parlava e quel poco che diceva era sempre con una voce flebile, appena percettibile.

La moglie mi riferisce che la condizione era ormai stabile da anni, non c’erano stati miglioramenti di nessun tipo.

Decido di provare con un trattamento Shiatsu; il contatto empatico che si instaura col ricevente permette di indurre un profondo rilassamento cosa che, nel caso specifico, mi sembra più che indicato.

Inizio la seduta partendo dalla parte superiore del corpo e noto con piacere che, una volta vinta la diffidenza del paziente, la tensione alle spalle inizia a diminuire; a questo punto decido di dedicarmi al collo: ci lavoro per quasi mezz’ora ma pian piano la tensione si allenta, tanto da togliere lentamente un cuscino e poi anche l’altro, finché scompare ed arrivo ad appoggiare la testa sul futon sotto lo sguardo allibito della moglie che esclama “non era mai successo, abbiamo buttato via 2 anni di tempo e i soldi per la fisioterapia”.

Nel frattempo Giacomo (nome di fantasia) si assopisce… passo quindi alle gambe, decido di utilizzare una sequenza ben codificata che mi è stata insegnata durante il Master in Zen Shiatsu: il “Kata delle articolazioni”; anche in questo caso le tensioni si allentano, le ginocchia si flettono, non arrivo a far distendere le gambe completamente (resta lo spazio circa 10 cm sotto le ginocchia), ma considerato che è il primo trattamento e che le gambe sono in quella postura da anni, posso ritenermi più che soddisfatto.

Il tempo scorre e la seduta sta terminando, ho giusto il tempo per lavorare un pochino sulle mani: Giacomo pur essendo assopito, tiene la mano destra comunque molto contratta e fatica a lasciarsi trattare, il risultato ottenuto è veramente minimo ma per questo primo incontro può sicuramente bastare.

Pian piano si risveglia e si rialza dal futon, ci diamo appuntamento per la settimana successiva.

All’appuntamento noto subito che Giacomo è più “dinamico”, deambula con meno fatica, e anche a livello di parola è migliorato, parla più speditamente, con un tono di voce più alto facendosi comprendere molto meglio. La moglie conferma le mie impressioni e riferisce che, dalla seduta precedente, lui dorme meglio, con 1 solo cuscino invece dei 3 che usava prima, e che si muove con meno fatica e si fa comprendere di più.

Riprendo il trattamento, dedico meno tempo alla parte superiore in quanto spalle e collo sono ancora molto rilassate, lavoro maggiormente sulle braccia e mani riuscendo, a detta della moglie per la prima volta, a fargli aprire completamente la mano destra che ormai teneva sempre serrata.

Passo quindi alle gambe e riesco a fargliele distendere completamente, Giacomo al termine della seduta è sdraiato, supino, completamente appoggiato sul futon.

Sospendiamo i trattamenti: andranno in vacanza, mi tengo in contatto con la moglie la quale mi riferisce che i benefici proseguono, Giacomo continua a dormire bene ed anche la difficoltà nel parlare migliora tanto da non dover richiedere ulteriori trattamenti al loro rientro.

Gli anni passano, vengo ricontattato a distanza di 4 anni, ma non per il medesimo motivo, certo le tensioni sono in parte tornate ma non più ai livelli di prima, facciamo un paio di trattamenti lavorando parzialmente anche su quelle, e visti i risultati e la loro durata, decidiamo di ripeterli annualmente… 

Cosa dire, come anticipato anch'io ero molto scettico sulla possibilità di un risultato su una persona che, comunque, era già stata sottoposta ad ottime cure. L’esperienza però ha dimostrato, ancora una volta, che non bisogna mai lasciare nulla di intentato, che affidarsi alle discipline “complementari” – mi raccomando lo sottolineerò sempre, non alternativa – può dare risultati insperati per diverse problematiche: dai disturbi della fertilità, all’enuresi notturna nei bambini, dai problemi a colonna/articolazioni, al mal di testa…

Nello Shiatsu si dice “Non ci sono motivi per non fare Shiatsu. Possono esserci motivi per fuggire dalla possibilità di conoscere se stessi”, quindi, perché non tentare?





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