Ciao a tutti, è un po’ che non pubblico post, complice anche questa pandemia e qualche problemino personale di salute, non legato al Covid.

Innanzitutto spero stiate tutti bene; continuate a seguire le regole di distanziamento, protezione e igiene e, con pazienza, usciremo da questa pandemia.

Partendo proprio dalla parola pazienza volevo farvi notare una cosa: avete visto, nei vari post che pubblico, che non parlo mai di “pazienti” ma di “riceventi”, perché questo? Perché secondo la visione orientale, durante qualsiasi incontro con la persona, sia esso un semplice colloquio conoscitivo, un incontro di valutazione, un vero e proprio trattamento… la persona “riceve” qualcosa, esce dall’incontro portandosi sempre a casa un risultato.
Tutto ciò a differenza del paziente “occidentale” che invece deve “pazientare” per avere una visita, pazientare per fare e ricevere l’esito degli esami, pazientare in attesa di visite specialistiche, terapie e/o intervento…

Tutto ciò ha radici antichissime legate al fatto che gli antichi medici cinesi, per via della loro scarsità e della vastità anche delle zone in cui operavano, erano propensi a fare più una medicina preventiva che non esclusivamente curativa, senza dimenticare che spesso i medici ritenuti responsabili della morte di qualcuno, erano a loro volta condannati a morte, quindi avevano tutto l’interesse a stare ad ascoltare i pazienti ed a curarli al meglio. Immagino conveniate con me che, senza nulla voler togliere all’importanza della medicina occidentale, l’ascolto da parte dei medici è una delle caratteristiche che più si è persa nel tempo…

Fatta questa lunga premessa e, sperando, siate arrivati sin qui, oggi voglio parlarvi della “valutazione energetica”, ossia di ciò che sta alla base dei vari trattamenti orientali.

Innanzitutto non si tratta di una diagnosi, le diagnosi le fanno solo i medici, anche i volontari sulle ambulanze non fanno diagnosi ma solo quella “valutazione operativa” atta a stabilire le condizioni del paziente e attuare le manovre più indicate per lo stesso; fare una diagnosi metterebbe tutti a rischio di denuncia per abuso di professione medica.

Ma allora cosa significa fare questa valutazione? Bisogna fare un passo indietro, innanzitutto nei tempi lontani le conoscenze del nostro corpo non erano quelle dei nostri giorni (dove, complice anche la tecnologia che ci permette anche di vedere al suo interno, possiamo fare studi e diagnosi più mirate), e gli antichi cercavano di spiegare le varie problematiche con degli squilibri, ossia un qualcosa che si rompeva nel continuo gioco di equilibrio dell’energia Yin-Yang che, nei vari “canali” che trasportano l’energia per il corpo. Questi canali oggigiorno sono più comunemente chiamati meridiani energetici, i principali sono 12, legati a coppie tra loro (non me ne vogliano i cultori della medicina orientale se sto semplificando tanto l’argomento), ecco, durante la valutazione energetica, si valuta proprio la presenza di squilibri nei meridiani, il “troppo pieno” o il “troppo vuoto”, e ciò si può fare con tante metodiche differenti, dalla valutazione dei polsi a quella della lingua, dalla valutazione dell’addome a quella della schiena fino ad arrivare a valutazioni differenti a seconda dell’età e della zona in cui si hanno problemi, senza dimenticare un accurato colloquio iniziale perché nella visione orientale la persona è un essere unico mente-corpo-spirito e quindi è necessario valutare e considerare la persona a 360°.

Qual è il vantaggio di tale approccio? Lo squilibrio energetico si manifesta prima della comparsa della malattia, quindi la valutazione energetica permette di evidenziare in anticipo il problema e ritardare-rallentare-evitare l’insorgere dello stesso o impedire che si cronicizzi.

Diverse sono anche le metodiche di trattamento, dalla moxa allo Shiatsu, dalla digitopressione all’agopuntura (riservata esclusivamente ai soli medici che hanno frequentato un’apposita scuola di formazione post laurea)…

Insomma, parafrasando uno spot degli anni 80, “prevenire è meglio che curare”… scrivetemi pure in privato per ulteriori informazioni. Vi aspetto per una valutazione!

PS: faccio presente che nessuna disciplina orientale è in grado di curare il cancro, tanto per citare una malattia, per quanto avessero conoscenze di anatomia molto di base, anche i medici cinesi di allora erano in grado di capire se un problema era curabile o meno. Questo per mettervi in guardia da chi dice che con le terapie “alternative” (termine che non mi piace assolutamente e che sostituisco volentieri con “complementari”) si può guarire da malattie ritenuti incurabili per la scienza moderna.

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