Anoressia - blocco della funzione ovarica e amenorrea.



Recentemente ho trattato il caso di una ragazzina affetta da amenorrea causata da disturbi dell'alimentazione segnalatami da un'amica nutrizionista.

Premesso che la stessa è in cura con psicologi e nutrizionisti il mio intervento è stato a supporto del ripristino della funzionalità ovarica volto a risolvere l'amenorrea persistente.

Purtroppo buona parte dei farmaci che "ridanno" le mestruazioni, molte “pillole” contraccettive comprese, non agiscono favorevolmente sui “fattori di crescita”, diventa chiaro che è indispensabile un intervento atto a ridurre il rischio di anoressia (prevenendone la cronicizzazione e le deleterie conseguenze), un sollecito recupero del peso e dei flussi mestruali spontanei tramite interventi terapeutici (d’ordine nutrizionistico e psicologico), tanto più efficaci quanto più precoci.

Sfortunatamente le situazioni di anoressia o para-anoressia sono in preoccupante aumento come precocità e gravità tra i giovani, complici soprattutto i mass-media che ci mostrano, costantemente, lo stereotipo di una magrezza eccessiva rischiando appunto di portare i più giovani verso comportamenti nutrizionali errati, soprattutto considerando l'età particolare qual è quella puberale in cui è continuo il confronto tra il proprio aspetto e quello dei coetanei, immagini...

Se non trattata tempestivamente l’anoressia comporta un elevato rischio di cronicizzazione, con pesanti conseguenze su qualità della vita e salute e una mortalità di circa 10 volte superiore rispetto a quella delle coetanee. È un vero dramma, per le ragazze, i loro familiari, e anche per la società. È essenziale, pertanto, attivare delle strategie di prevenzione secondaria (intercettare la malattia nelle fasi iniziali, per un tempestivo e assai più efficace intervento terapeutico) e di prevenzione primaria (ridurre il rischio di inizio della malattia).


In tale ottica, ho fatto un primo incontro con la ragazza con un ampio colloquio seguito da un'accurata valutazione energetica.

Ho poi valutato il tipo di trattamenti da effettuare; preso atto che, molto spesso, tali ragazze hanno difficoltà a superare il contatto fisico, difficoltà a scoprire la possibilità di prendersi cura di sé, quindi a fidarsi e ad affidarsi, prima di pensare ad un percorso con lo shiatsu che le avrebbe dato l’opportunità di acquisire una consapevolezza diversa del proprio corpo, ho studiato un trattamento con la moxa.

Nel giro di 2 mesi i trattamenti hanno portato al ripristino del ciclo mestruale; tali trattamenti sono poi proseguiti per ulteriori 2 mesi al fine di stabilizzare il ciclo che si è mostrato sempre più regolare e meno doloroso.

Attualmente sta proseguendo il suo percorso coi terapisti che l’hanno in carico; mensilmente ci rivedremo iniziando delle brevi sedute di shiatsu che si allungheranno man mano nel tempo in cui crescerà in lei il desiderio di "prendersi cura di sé", tali incontri ci daranno anche modo di monitorare la situazione affinché la stessa rimanga stabile.

Resta inteso che il percorso seguito, seppure in modo meno complesso da parte della ricevente, può essere affrontato con ogni ragazza che soffra di amenorrea.



Commenti

Post popolari in questo blog

Pubalgia e dolore al coccige/sacro post parto

Nuovi protocolli per il rivolgimento podalico mediante la moxa

Il trattamento dell'ernia inguinale