Oggi vi parlo di un caso che ho seguito recentemente: ho incontrato, per caso, un'amica al supermercato e parlando del più del meno (sapevo che aveva appena avuto un bimbo) mi ha detto che da 2 mesi dopo il parto perché soffriva di dolori molto forti a livello della sinfisi pubica, al sacro e coccige. Il dolore era talmente fastidioso che, durante tale arco temporale, non era riuscita a dormire una notte intera, faticava inoltre a stare sia sdraiata che seduta sia in piedi. Era già stata dal ginecologo per un controllo e tutto era ok, solo ancora un po' di infiammazione a livello vaginale per via del parto lungo e travagliato in quanto si era "irrigidita" molto all'inizio dello stesso per paura di provare dolore (cosa che poi ovviamente è avvenuta) e questo aveva ritardato la nascita con conseguente aumento dei dolori, lacerazioni del perineo... A detta del ginecologo la cosa si sarebbe risolta tranquillamente nel giro di 6 mesi. Mi ha chi
Oggi parliamo della presentazione podalica; in letteratura il punto classico per il rivolgimento podalico corrisponde a Ve67, a fianco dell'unghia del 5° dito del piede. È una tecnica ormai consolidata anche in ambito ospedaliero dove, sempre più spesso, sia durante i corsi preparto, sia durante i normali controlli ecografici in gravidanza, all’insorgere del posizionamento podalico del feto, viene consigliata alle future mamme proprio per via della pressoché totale assenza di controindicazioni. Fino ad alcuni anni fa si riteneva che la stimolazione di tale punto aumentasse i movimenti dell’utero favorendo la rotazione del bimbo, studi recenti hanno invece confermato che a livello energetico il punto “tira la testa verso il basso” tant’è che una volta che il feto ruota, rimane in tale posizione. Circa le modalità di trattamento di tale punto esistono differenti teorie, dalla tecnica a "beccata di passero" col sigaro ai conetti di moxa, agli aghi riscaldati... An
Oggi vi parlo del trattamento dell'ernia inguinale: tempo fa mi ha chiamato un'amica che avevo già trattato in precedenza nel pre e post parto chiedendomi se si poteva fare qualcosa per un'ernia inguinale che avevano riscontrato da poco al marito ma che era molto fastidiosa. Il marito era già stato visitato dal proprio medico curante e gli era stato prescritto del riposo e dei blandi antidolorifici in attesa di una eventuale visita specialistica. Purtroppo l'attività lavorativa svolta dallo stesso era pesante, a ciò si sommavano i compiti da capofamiglia, quindi ben poco tempo per il riposo. Ho acconsentito ad una valutazione senza alcuna promessa di trattamento in quanto volevo capire bene quali fossero esattamente i sintomi prima di procedere. Il marito mi ha confermato un dolore nella sede inguinale sinistra aggravato dagli sforzi, con sensazione di bruciore e dolore al testicolo. In Medicina Cinese il problema è inquadrabile in un’ostacolata circolazione del Q
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